Nei prossimi giorni sarà pienamente operativa la direttiva europea DAC7.
Di cosa si tratta?
È una direttiva UE che ha lo scopo di contrastare l’evasione fiscale delle attività online attraverso lo scambio di informazioni sulle vendite tra le piattaforme online.
In sostanza a partire da quest’anno tutte le piattaforme digitali che permettono agli utenti di commerciare beni o servizi e generare un reddito devono trasmette i dati delle transazioni avvenute all’Agenzia delle Entrate.
Quindi i marketplace come Amazon, Ebay, Vinted, o le piattaforme di streaming (Twitch) e le piattaforme che permettono la locazione di immobili (AirBnb, Booking), noleggio di veicoli, ecc devono trasmettere un serie di dati all’autorità fiscale.
Quali sono i dati inviati?
Sono i dati anagrafici (compreso il codice fiscale e eventuale partita IVA) di tutti i soggetti che hanno effettuato più di 30 operazioni per un totale superiore ai 2.000 euro nell’arco di un anno.
Facciamo un esempio: Gianluca vende computer usati su eBay. Se nell’anno fa più di 30 vendite per un incasso superiore ai 2.000 euro, Gianluca verrà segnalata all’AdE da eBay!
E secondo voi che ne farà l’AdE di questi dati?
Ovviamente li utilizzerà per fare degli accertamenti. I tipi di accertamento che farà saranno di tue tipi:
- Per chi non ha la partita IVA verrà quasi certamente contestata l’attività di impresa che vuol dire che avrebbe dovuto aprire la partita IVA e dichiarare sul modello UNICO quanto incassato e pagarci sopra le tasse.
- Per chi ha la partita IVA invece ci sarà una verifica fra quanto dichiarato negli incassi sul modello UNICO e quanto comunicato dalle piattaforme. Se le piattaforme comunicheranno importi maggiori rispetto a quanto dichiarato sul modello UNICO scatterà un controllo al contribuente.
Nel prossimo articolo approfondiremo l’argomento dalle direttiva DAC7.